News 005-12 Ombre Rosse

25-01-2012 16:35 -

Pensare che le proteste di qualche appassionato di atletica siano sufficienti a turbare la coscienza dei navigati dirigenti del calcio professionistico, sarebbe come pretendere di far arrossire una passeggiatrice.
Il mondo del calcio, ne siamo incolpevoli testimoni quasi ogni giorno, dalla provincia sino a più alti livelli, è abituato a ben altre polemiche, a scandali e schiamazzi scomposti.
I presidenti delle squadre di calcio poi, rappresentano una categoria decisamente particolare. Scattano prontissimi dai blocchi per gridare allo scandalo e per contestare una decisione arbitrale ma non sono altrettanto solleciti quando si tratta di prestare attenzione alle legittime richieste di chi, con identica passione, (MA CON GRATUITA´!)si impegna per aiutare a realizzare i sogni e le aspirazioni di quei giovani che riescono ad immaginare lo sport anche senza dover dare i calci ad un pallone.
Ad ogni modo, la situazione che abbiamo subito nella prima parte di questa stagione, nel suo piccolo, è sufficiente a creare imbarazzo in chiunque abbia la presunzione di considerarsi, a qualsiasi titolo, uno sportivo.
Le ombre rosse però, ad oggi, non sembrano aver colorato di imbarazzo il viso di nessuno ma sono state invece quelle dei nostri atleti e dei giovanissimi compagni dell´Atletica Lumezzane che hanno trascorso tutto l´inverno costretti ad allenarsi su di una pista completamente buia!
Situazione sicuramente surreale ed inconcepibile che è diventata una triste realtà andata in scena per tre giorni alla settimana allo stadio comunale di via Magenta a Lumezzane, travestito così per tutto l´inverno nell´inedita veste, fatta eccezione per il clima di certo non africano, di struttura da paese del terzo mondo.
La pista di Lumezzane si trova all´interno dello stadio di proprietà comunale che è gestito dalla locale squadra di calcio che,anche in questa stagione, non ha ritenuto l´Atletica Lumezzane un interlocutore con diritto di partecipare a qualsiasi riunione che avesse a che fare con l´utilizzo della struttura.
Ottobre iniziava così al buio portando con sé pessimi auspici.
Dopo un novembre pieno di perplessità, a dicembre il presidente dell´A.C. Calcio Lumezzane Renzo Cavagna, spegneva ogni nostra speranza comunicandoci che quest´anno sarebbe stato impossibile accendere anche quell´unico faro che nelle passate stagioni illuminava i nostri allenamenti. Gli atleti lumezzanesi scoprivano amaramente di essere esclusi dalla possibilità di beneficiare anche di una piccola frazione del nuovo e potente impianto fotovoltaico, installato si, ma di certo non per loro. Nuova fonte di energia che ci lascia beffardamente nell´oscurità ma che è capace di dare luce alle decine di lampade che si accendono prepotenti se deve illuminare da ogni prospettiva delle tribune quasi mai popolate, le prodezze dei colleghi sportivi calciatori.
Un intero inverno è così trascorso al buio, restando vano ogni tentativo di risolvere la situazione ed ogni appello all´ amministrazione comunale. Scoprivamo infatti a nostre spese che, premere un interruttore per accendere un solo lampione, per un paio di ore alla settimana, costituisce un´operazione organizzativa troppo complessa per essere effettuata dallo stesso custode che in quegli stessi orari apre e chiude la struttura.
Atletica resa cieca a Lumezzane e sino ad oggi anche muta.
Atletica che rischiava in questo modo di sparire lasciando alla pista il ruolo di cattedrale bella ed inutilizzata, di fatto tanto inutile quanto costosa.
Perché è chiaro che l´utilizzo improprio od il sotto utilizzo di una struttura come questa e delle sue attrezzature, sono situazioni del tutto simili a quelle di spreco e malcostume italiano spesso denunciate e strillate da qualcuna di quelle trasmissioni in voga capaci di creare, per un attimo, un po´ di scalpore con gli scandali di cui si nutrono.
Niente di nuovo sotto il sole quindi. O all´ombra della luna ad essere precisi: atletica ancora una volta costretta a vestire i panni di maltrattata Cenerentola! Una parte che spesso la nostra severa ed amata disciplina è chiamata a recitare ma che a ben vedere le si addice perfettamente.
Perché in fondo, se ci pensiamo bene chi è Cenerentola? Non è altro che una futura regina nel momento in cui incontra tre sorellastre cafone.
L´atletica è sempre e comunque la Regina. Lo è per sua natura. Sta agli altri sport come la matematica sta alle scienze applicate. E´ l´idea originale da cui scaturiscono gli altri sport.
E la pista di atletica è come la cornice più preziosa: la vera opera d´arte che non sfugge all´occhio del collezionista esperto laddove il profano presta attenzione al quadro.
Il destino però, nonostante tutto e tutti, non ha visto la fine dell´atletica in Val Gobbia.
La bella sorpresa è stata infatti che sotto questa cenere il fuoco non ha mai smesso di bruciare. Nessuno dei nostri ragazzi è scappato! Al contrario hanno affollato la nostra pista mai così numerosi come all´inizio di questo 2012 olimpico. Grazie quindi, fra gli altri, ad Adil, ad Antonio, ai due Alessandro, ad Alessandra, a Valentina, a Veronica , a Stephen e a Roberta. Ragazzi seri e motivati che sembrano spuntare come l´erba gramigna più ostinata e che probabilmente sono visti con la stessa simpatia da chi, evidentemente, da quelle parti li avrebbe voluti cacciare. Di certo chi non li ha mai cacciati e li ha sempre accolti è stata Antonella Cimaschi, vero punto di riferimento per i giovani sportivi valgobbini. Grazie a lei quindi e grazie anche ai genitori che, in una situazione assurda, ci hanno dato fiducia affidandoci i propri figli.
Ragazzi che hanno saputo capire che anche poca luce è sufficiente per imboccare la strada giusta. Anzi, forse qualche volta l´eccessivo bagliore non è un aiuto ma al contrario si presenta come una distrazione che disturba e rallenta il percorso intimo e personale del sacrificio e dell´abnegazione: l´unico che in atletica porta a qualche traguardo!
Il vero faro forse sta nella testa dello sportivo, nella volontà e nella perseveranza. Nel lavoro paziente ed umile, ma al tempo stesso ambizioso, sognando, perché no, di emulare le grandi stelle, il grande campione. Se la mia generazione ha vissuto sulla suggestione della rincorsa alla ricerca dei limiti della macchina umana del figlio del vento, l´attuale, è illuminata dal segno sfolgorante del fulmine: Bolt!
Anche se forse non sono stati lampi, nelle tenebre delle serate lumezzanesi sono sicuro di avere distinto anche l´inconfondibile scintillio degli atleti di talento. L´inverno è oramai quasi finito. Le giornate si allungheranno e, nel prosieguo della stagione, da questi scintillii si delineerà la sagoma di atleti capaci di mettersi in luce.
Sono certo che la stagione non sarà avara di soddisfazioni per i ragazzi e le ragazze lumezzanesi e ripagherà ognuno dei propri sacrifici. La soddisfazione maggiore sarà quella di sapere di avere compiuto il proprio dovere e di essere stati capaci di scegliere di percorrere sino alla meta, fra le possibili, la strada più difficile. Con la consapevolezza che il rispetto di se stessi a volte impone anche di essere capaci a non farsi mettere in un angolo e di saper pretendere il proprio posto sulla propria corsia. I più bravi saranno anche in grado di guadagnarsi un trafiletto o qualcosa di più sulle pagine di un giornale. Magari potremo leggere qualcosa di loro già da quest´estate. Probabilmente sotto la cronaca a quattro colonne della rissa di fine campionato.




Fonte: Andrea Uberti